UNA CASA ANNI '70 IN CUI LA CONTEMPORANEITà ENTRA IN PUNTA DI PIEDI

Un’isola, equamente divisa tra terreni agricoli e riserva naturale. Questo lo scenario che più bucolico non si può per la nuova residenza di una famiglia di quattro persone in Oregon, non lontano da Portland. Allo studio locale Jessica Helgerson Interior Design il compito di infondere nuovo stile a un’architettura anni ’70 gravata da evidenti limiti strutturali. Per esempio, si accedeva alla camera da letto passando per il garage, e la cucina era tappezzata con moquette. Lo sforzo di salvare il salvabile è andato di pari passo con quello di creare un ambiente adatto non solo alla vita quotidiana, ma anche a far risaltare artigianato e artisti del luogo, accolti senza strepiti tra le mura domestiche.

I proprietari desideravano infatti interni vivaci e colorati, che JHID hanno approntato innanzitutto grazie ad ampie superfici di piastrelle firmate Zia Tile, che accostano toni neutri a lampi luminosi teal and orange. Su questo sfondo spicca una palette di materiali ricca e articolata, che va dalla classica quercia bianca dell’Oregon (che troviamo nella camera da letto al piano terra e nel living) in dialogo con le lamine in abete Douglas a vista.

Il risultato è un gioco di toni lignei dall’aspetto elegante, che al contempo mima, con le sue sovrapposizioni, gli interni anni ’70 originali. Oltre ai materiali, l’atmosfera è veicolata dalle preziose vedute sul fiume Columbia, nonché dall’attenta scelta dei punti luci, realizzati con le ceramiche di Heather Levine. Le camere da letto sono costruite intorno alle forme circolari, con una tavolozza di gialli e verdi che smorzano l’abbondanza di luce naturale proveniente dalle finestre. Qui e là si trovano opere d’arte di James Allen, Justin L’Amie e Ruth Shively e due scrivanie ricavate tra gli armadi.

Il piano superiore, ribattezzato “Manhattan Room” per lo skyline silvestre, è in realtà pensato come un’area relax, con i toni del blu a mimare quelli del fiume, angoli arrotondati alle pareti e sugli arredi di Fred Rigby e opere d’arte di Jinie Park. Un certo gusto geometrico si realizza nei tessuti Maharan dei sofà Hay che si fronteggiano (strizzando l’occhio alle piastrelle del piano inferiore) e nelle sedute di Guillerme et Chambron. Sculture di Jeffrey Miller e quadri di Robert Colescott completano l’ambiente.

Cucina e living sono separati da un grande camino celeste. Sul lato della cucina si apre un’isola piastrellata, con un top in cemento fatto su misura e abete alle pareti e sul soffitto. L’attenzione alle finiture si può notare in particolare dall’accostamento di carta da parati con i motivi intramontabili di William Morris e le tende di Susan Deliss.

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